giovedì, aprile 24, 2008

SudAmerica: Io speriamo che me la cavo. di Tancredi Chinese

Vi ho lasciato l'altra volta in attesa della corriera che ci avrebbe portato da Cusco ad Arequipa e vi scrivo ora, ancora una volta aspettando la corriera per Arequipa. Nonostante l'apparente monotonia di cose ne sono cambiate parecchie: innanzitutto al mio fianco non c'e' piu' una francesina mora ma un italiano rosso e con la barba irsuta, secondo sono a Lima e non a Cusco, terzo la mia salute compromessa rende il viaggio molto piu' duro e la frenesia caotica di Lima, gli urli e i clacson che creano un sottofondo insopportabile e impediscono di parlarsi a vicenda a piu' di un metro di distanza mi fanno anelare alle infinite distese verdi argentine.

Ad Arequipa siamo rimasti un po' di giorni, ma le attivita si sono ridotte essenzialmente a mangiare e dormire a causa del mio stato comatoso; Prima di partire da Arequipa ho fatto una visita medica dove mi hanno fatto un prelievo del sangue per dissanguamento, ovvero, non avevano siringhe ma solo un ago che hanno infilato nella vena e hanno aspettato che il sangue uscisse di sua spontanea volonta' in un recipiente affianco. Dopo il prelievo piu' lungo della mia vita (30 minuti!!!!) abbiamo preso la corriera per Lima e le 14 ore di viaggio con 38.5 di febbre vi assicuro non sono state piacevoli. Anche a Lima aspettando l'arrivo di Lovi sono stato quasi sempre chiuso in albergo. Ieri Celia e' rimpatriata abbandonandomi malaticcio nelle mani del poco affidabile dottore Paolo Lovato :)
Ieri e oggi veloce visita della citta' e davanti al palazzo del governo, con due carrarmati al suo ingresso le guardie impettite e la polizia con gli scudi antissommossa, ci sorprende una coppia di vecchietti che danzano alla musica della banda del cambio di guardia :)
Ora salperemo nuovamente per Arequipa per poi, se io mi rimetto, scendere di nuovo in Cile. Vedremo come va .. intanto IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO

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