giovedì, ottobre 30, 2008

Consigli per la lettura di oggi

http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-4/camion-spranghe/camion-spranghe.html
Hai voglia a organizzare proteste pacifiche, a farti venire idee, le lezioni in piazza, le fiaccolate, i sit in da figli dei fiori. Hai voglia a rifiutare le strumentalizzazioni politiche, a voler ragionare sulle cose concrete. Da stasera ai telegiornali si parlerà soltanto degli incidenti, giorno dopo giorno passerà l'idea che comunque gli studenti vogliono il casino. È il metodo Cossiga. Ci stanno fottendo

http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-4/scontri-piazza-navona/scontri-piazza-navona.html
un po' meno dettagliato...

http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-4/il-punto-29/il-punto-29.html
rispondo a lui: non vogliamo il sostengno di nessun partito.

http://temi.repubblica.it/micromega-online/piazza-navona-lombra-dei-manovratori/

http://temi.repubblica.it/micromega-online/aggressione-fascista-la-testimonianza-di-uno-studente-video/

http://kfrol.blogspot.com/2008/10/cos-successo-piazza-navona.html
analisi da osservatore...

la pagina verrà aggiornata durante il giorno
d

Non siamo interessati ai manganelli tricolori

Ho un'idea nuova, innovativa. Talmente innovativa che pare delirante. E non è "Avanti" tranquilli (quella sì che era delirante). Non è uno scherzo, ci credo. So che mi guarderanno con la tipica espressione da "cùrati"... I don't care (me ne fotto). Secondo me è l'idea del secolo (chiaro...). La soluzione: Occupare.
Ma l'idea non è cosa. È quando. E quando occupare? Quando fa notizia. Quando tutti si aspetterebbero che molli la presa... che sei stanco... rotto... disfatto. Quando tutti sono a casa e l'aria è piena di buoni sentimenti salti fuori tu e rinvigorisci l'astio. Avete già capito? No? Eppure vi facevo intelligenti...


Durante le vacanze di Natale! Ognuno si occupa il suo dipartimento... già mi immagino, qualcuno che invita i parenti in "dipa" (come si chiama da noi la nostra seconda casa), tutti a pranzo assieme, le tivu che fanno le domande del cazzo solite:"una protesta insolita questa... come avete festeggiato voi il Santo Natale in dipartimento?" ... ... ... "signorina... effettivamente... ecco...  - sono ateo... dio non esiste, lo sfruttiamo solo per farci pubblicità... anzi sfruttiamo Lei che crede in queste cose di modo che per Lei abbia un senso il protestare durante il Natale... insomma a volte vivere in un Paese a maggioranza cattolica ha dei vantaggi... basta saperli sfruttare a proprio vantaggio... - ecco... signorina... è stato molto difficile non essere vicino alla mia Comunità durante le settimane di Avvento e soprattutto durante la giornata della Natività... ma per la protesta questo ed altro!!! - ti ho fregato bagascia!"
d

ps: seriamente, che ne dite?

EDIT: è chiaro che servono delle regole... parlando con alcuni compagni, è nata la preoccupazione che diventi ricettacolo di bongari etc... insomma una di quelle occupazioni del cazzo...
io pensavo: ognuno occupa casa sua... ma non so bene che tipo di regolamentazione di accesso si possa adottare per mantenere una pseudo-democraticità d'accesso... pensateci, c'è tempo.
- Metodo Baronale - entrano solo i parenti dei fisici (morose e morosi inclusi)
- Metodo Dipartimentale - entrano solo quelli col badge
- Metodo Demo - si chiede di tenere aperto il dipartimento e entrano tutti come se fosse una gironata normale...
nessuno di questi metodi mi soddisfa... proponete, pensate, che secondo me potrebbe essere una bella cosa.

Qualcosa di buono! finalmente..

Prendendo le distanze dalle riunioni di ateneo di questi giorni, ieri l'assemblea degli studenti di facolta' ha deciso di organizzare la protesta contro la legge 133 in gruppi di lavoro.
Come la comunita' di Ubuntu per intendersi.

I gruppi sono aperti a chiunque voglia parteciparvi e sono divisi per singole iniziative o per aree tematiche.
Esistono quindi il gruppo sito, il gruppo volantini,il gruppo comunicazione/divulgazione, il gruppo forum, ma anche il gruppo lezioni in piazza di biologia.

Perche' la forza di questa protesta sta' nella volonta' di ognuno di noi di fare qualcosa in prima persona..
le nanofisiche insegnano..

Aderite ai progetti piu' consoni a voi.. Ci servono le vostre idee e la vostra voglia di realizzarle

mercoledì, ottobre 29, 2008

Scienza in piazza a trieste

Segnaliamo l'iniziativa scienza in piazza, una serie di conferenze divulgative su come la ricerca ci aiuta nella vita di tutti i giorni.

sito web http://sites.google.com/site/scienzainpiazza
mail scienza.inpiazza.AT.gmail.com



Nanofisiche rulez

martedì, ottobre 28, 2008

Non usateci per tappare le vostre falle!

In questo clima di rivolta e intelligenti considerazioni sul presente e futuro, c'è sempre chi tenta di salire sul carro più promettente... quest'oggi il nostro.
Sì difatti... questa manovra economica ha polarizzato un malcontento che fortunatamente è trasversale, apartitico ma non apolitico. È in questo contesto, per il momento idilliaco, che si muovono tutte le nostre proteste. E in questo contesto c'è qualcuno che sta tentando di inserirsi: mio caro Veltroni, lascia che la nostra protesta sia nostra; ci faresti più male che bene colorando di un colore che non desideriamo le nostre mosse. (premetto che ho sempre votato a sinistra dura o idv)
Siamo giovani, belli e intelligenti: vi facciamo un culo così anche senza il buon Walter.

lunedì, ottobre 27, 2008

Da dentro e da fuori..

Famiglia Cristiana: "Ritirare il decreto Gelmini"

Il senso di responsabilità richiede la sospensione o il ritiro del decreto Gelmini. Famiglia Cristiana, nel numero in edicola questa settimana, interviene nuovamente sulla scuola: "Non chiamiamo riforma un semplice taglio di spesa" è il titolo dell'editoriale d'apertura del giornale.


Nature

Nature 455, 835-836 (16 October 2008) | doi:10.1038/455835b; Published online 15 October 2008

Cut-throat savings

In an attempt to boost its struggling economy, Italy's government is focusing on easy, but unwise, targets.

It is a dark and angry time for scientists in Italy, faced as they are with a government acting out its own peculiar cost-cutting philosophy. Last week, tens of thousands of researchers took to the streets to register their opposition to a proposed bill designed to control civil-service spending (see page 840). If passed, as expected, the bill would dispose of nearly 2,000 temporary research staff, who are the backbone of the country's grossly understaffed research institutions — and about half of whom had already been selected for permanent jobs.

Even as the scientists were marching, Silvio Berlusconi's centre-right government, which took office in May, decreed that the budgets of both universities and research could be used as funds to shore up Italy's banks and credit institutes. This is not the first time that Berlusconi has targeted universities. In August, he signed a decree that cut university budgets by 10% and allowed only one in five of any vacant academic positions to be filled. It also allowed universities to convert into private foundations to bring in additional income. Given the current climate, university rectors believe that the latter step will be used to justify further budget cuts, and that it will eventually compel them to drop courses that have little commercial value, such as the classics, or even basic sciences. As that bombshell hit at the beginning of the summer holidays, the implications have only just been fully recognized — too late, as the decree is now being transformed into law.

Meanwhile, the government's minister for education, universities and research, Mariastella Gelmini, has remained silent on all issues related to her ministry except secondary schools, and has allowed major and destructive governmental decisions to be carried through without raising objection. She has refused to meet with scientists and academics to hear their concerns, or explain to them the policies that seem to require their sacrifice. And she has failed to delegate an undersecretary to handle these issues in her place.

Scientific organizations affected by the civil-service bill have instead been received by the bill's designer, Renato Brunetta, minister of public administration and innovation. Brunetta maintains that little can be done to stop or change the bill — even though it is still being discussed in committees, and has yet to be voted on by both chambers. In a newspaper interview, Brunetta also likened researchers to capitani di ventura, or Renaissance mercenary adventurers, saying that to give them permanent jobs would be "a little like killing them". This misrepresents an issue that researchers have explained to him — that any country's scientific base requires a healthy ratio of permanent to temporary staff, with the latter (such as postdocs) circulating between solid, well equipped, permanent research labs. In Italy, scientists tried to tell Brunetta, this ratio has become very unhealthy.

The Berlusconi government may feel that draconian budget measures are necessary, but its attacks on Italy's research base are unwise and short-sighted. The government has treated research as just another expense to be cut, when in fact it is better seen as an investment in building a twenty-first-century knowledge economy. Indeed, Italy has already embraced this concept by signing up to the European Union's 2000 Lisbon agenda, in which member states pledged to raise their research and development (R&D) budgets to 3% of their gross domestic product. Italy, a G8 country, has one of the lowest R&D expenditures in that group — at barely 1.1%, less than half that of comparable countries such as France and Germany.

The government needs to consider more than short-term gains brought about through a system of decrees made easy by compliant ministers. If it wants to prepare a realistic future for Italy, as it should, it should not idly reference the distant past, but understand how research works in Europe in the present.


Quarto ds&mv Contest

Udite udite!

E' bandito il quarto concorso del blog!
Si festeggiano i ventimila visitatori (aumento di un ordine di grandezza dal primo contest)

Le regole sono sempre quelle, il premio anche.


In bocca al lupo!

m.

sabato, ottobre 25, 2008

Cambio di operatore telefonia mobile e codice errato sim: Le bugie della TIM

La TIM usa metodi molto efficaci e alquanto discutibili per convincere i propri clienti a non cambiare operatore: MENTE!!

Una settimana fa io e Mary abbiamo deciso di passare dai nostri operatori a PosteMobile, mantenendo il nostro vecchio numero.
I vecchi operatori hanno 5 gg lavorativi per concedere il passaggio del numero al nuovo operatore mobile.
L'ultimo giorno mi chiama la Vodafone di cui ero cliente per convincermi a non cambiare offrendomi nuovi piani tariffari. Siccome ho rifiutato l'offerta 2 gg dopo sono passato a PosteMobile come da accordi.
Tutt'altra storia per Maria. Sempre l'ultimo giorno utile la TIM la chiama dicendogli che il numero seriale della sua sim inserito nella domanda di cambio operatore era sbagliato e che avrebbe dovuto immediatamente rifiutare il passaggio a PosteMobile. Le conseguenze di un non rifiuto sarebbero state la perdita del proprio numero di telefono e quindi l'impossibilità di chiamare ed essere chiamati sul vecchio numero.
Mary quindi per evitare tale eventualità ha rifiutato salvo poi scoprire, dopo esser andata a controllare sulla copia della domanda di cambio operatore, che il numero inserito e il numero che compare sul retro della sim erano identici.

La TIM ha volutamente mentito a un suo cliente per evitare il passaggio di operatore.

Titanica incazzatura da parte nostra con telefonate molto accorate al servizio clienti tim..
Contattando PosteMobile inoltre veniamo a scoprire che questa è una pratica diffusa se non standard che la TIM riserva a chi volesse cambiar numero!!!
Anche il web è pieno di esempi simili

Dite anche voi no alla TIM e un bel V*******O

venerdì, ottobre 24, 2008

hai mai visto dei termosifoni andare incontro al tramonto? aka Mister Cossiga ci ha superato nelle stronzate, riprendiamoci il primato!

Tutto parte da qui:
http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=32976406
e si sviluppa poi in molte reazioni:
http://malvino.ilcannocchiale.it/2008/10/23/promemoria_1_e_2.html
e qui e qui e qui... o se volete qualcosa di più generico:
http://www.google.it/search?hl=it&q=cossiga+scuola&btnG=Cerca&meta=

se non sapete chi è http://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Cossiga.

The Man!

Una carica del genere, ottavo presidente della Repubblica Italiana, dovrebbe avere un modo di vedere la democrazia lievemente diverso... che ne dite?
Io mi auguro solo che nei gruppi che stanno manifestando ora non si insinui già da subito qualche uomo della politica. Molto spesso a guidare le occupazioni ci sono dei collettivi che non hanno nulla di elettivo, si impongono e impongono il loro volere... molti di loro poi saranno negli scranni del potere tra pochi anni.
d

ps: spero che presto Maurizio (neo acquisto romano) ci dia qualche lume dalla Capitale.

Non vogliamo tagli, vogliamo riforme!!!

Non facciamoci strumentalizzare.. L'universita' cosi' com'e' spreca troppi soldi, li gestisce male, e non e' aperta ai giovani ricercatori.
Ma la soluzione non e' sparare nel gruppo, i tagli non eliminano gli sprechi!!
Ci vuole una riforma seria e strutturale che elimini privilegi inutili e che porti ad un'universita' sana e competitiva, per il futuro di noi tutti.

Sperin ben..


per essere informati sulle iniziative e per dare la vostra opinione scrivete a coordinascienze .AT. googlegroups.com e fatevi inserire nella mailing list..
per le discussioni vecchie il sito del gruppo e'
http://groups.google.com/group/coordinascienze




Martedi' Lezioni in piazza Unita'!!!!

Astrofisica ci sara'!!

Nel pomeriggio di martedi', (dalle 15) gli studenti e i professori di scienze si ritroveranno a fare lezione in piazza Unita'.. Muovetevi anche voi!!

No alla 133

netlog
riforma
youtube
finanziaria
badoo
facebook

giovedì, ottobre 23, 2008

Berlusconi: "Mai pensato alla polizia"

Chissa' a cosa pensava allora..

Berlusconi: "Polizia negli atenei"


Lo vedo incazzato..


Questa foto e' di ieri sera.. Ora capisco che la lezione era interessante ma potevano venire anche senza le tenuta anti-sommossa


Ironia naturalmente.. Ma intanto un elicottero della polizia sorvola da alcune ore l'universita' a volo radente..
mah

Assemblea del 22 ottobre Piazzale Europa contro la legge 133


Perche' le immagini valgono piu' di 1000 parole..
(poi arriveranno anche quelle..)

L'Universita' di Trieste chiude?


L'universita' di trieste nel 2012
Riassunto:
In una sitazione gia' di crisi per l'universita' pubblica, viene approvato il 6 agosto 2008 il dl 112 (poi legge 133), che piu' che una riforma dell'universita' (come qualcuno vuole farla passare) e' un ingente taglio ai fondi statali per gli atenei. Tali fondi passeranno infatti nell'arco di 5 anni da 6,8 Miliardi di euro a 5.3 Miliardi circa, con un taglio di circa il 20%.
Vengono inoltre ridotte le assunzioni, ad ogni 10 professori che vanno in pensione corrisponde l'assunzione di un unico 1 ricercatore..

Dato che le universita' spendono in media il 100% di tali fondi per pagare gli stipendi, capite bene che con questi tagli non ci saranno piu' i soldi per far funzionare l'Universita'.

Informatevi.. visitate il sito del coordinamento133 (la sezione del materiale e' molto interessante!)

Poi ne parleremo

mercoledì, ottobre 22, 2008

Ancora su Saviano

Monotono?
Sì, forse.
Ma in questo caso me ne vanto.
E' il momento di battere il ferro finché è caldo, di approfittare della giusta visibilità che il fenomeno mafioso sta avendo per parlarne e rompere l'omertà che prima di Gomorra sembrava regnare non solo nei territori dei boss, ma anche nel mondo dell'informazione.

L'appello di solidarietà a Roberto Saviano sta andando alla grande. In meno di due giorni 150mila firme. Ma ancora non basta.
FIRMA L'APPELLO

Oggi Saviano su Repubblica (on-line e cartacea) ringrazia tutti i firmatari e tutti coloro che, in qualsiasi modo, abbiano partecipato alla sua battaglia per ridare dignità a quasto Paese.
Mi fa piacere riportare integralmente questi ringraziamenti.


GRAZIE per tutto quanto state facendo. È difficile dimostrare quanto sia importante per me quello che è successo in questi giorni. Quanto mi abbia colpito e rincuorato, commosso e sbalordito sino a lasciarmi quasi senza parole. Non avrei mai immaginato che potesse accadere niente di simile, mai mi sarei sognato una tale reazione a catena di affetto e solidarietà.
Grazie al Presidente della Repubblica, che, come già in passato, mi ha espresso una vicinanza in cui non ho sentito solo l'appoggio della più alta carica di questo paese, ma la sincera partecipazione di un uomo che viene dalla mia terra.


Grazie al presidente del Consiglio e a quei ministri che hanno voluto dimostrarmi la loro solidarietà sottolineando che la mia lotta non dev'essere vista disgiunta dall'operato delle forze che rappresentano lo Stato e anche dall'impegno di tutti coloro che hanno il coraggio di non piegarsi al predominio della criminalità organizzata. Grazie allo sforzo intensificato nel territorio del clan dei Casalesi, con la speranza che si vada avanti sino a quando i due latitanti Michele Zagaria e Antonio Iovine - i boss-manager che investono a Roma come a Parma e Milano - possano essere finalmente arrestati.


Grazie all'opposizione e ai ministri ombra che hanno appoggiato il mio impegno e quanto il governo ha fatto per la mia sicurezza. Scorgendo nella mia lotta una lotta al di là di ogni parte.


Le letture delle mie parole che sono state fatte in questi giorni nelle piazze mi hanno fatto un piacere immenso. Come avrei voluto essere lì, in ogni piazza, ad ascoltare. A vedere ogni viso. A ringraziare ogni persona, a dirgli quanto era importante per me il suo gesto.
Perché ora quelle parole non sono più le mie parole. Hanno smesso di avere un autore, sono divenute la voce di tutti. Un grande, infinito coro che risuona da ogni parte d'Italia. Un libro che ha smesso di essere fatto di carta e di simboli stampati nero su bianco ed è divenuto voce e carne. Grazie a chi ha sentito che il mio dolore era il suo dolore e ha provato a immaginare i morsi della solitudine.

Grazie a tutti coloro che hanno ricordato le persone che vivono nella mia stessa condizione rendendole così un po' meno sole, un po' meno invisibili e dimenticate.
Grazie a tutti coloro che mi hanno difeso dalle accuse di aver offeso e diffamato la mia terra e a tutti coloro che mi hanno offerto una casa non facendomi sentire come uno che si è messo nei guai da solo e ora è giusto che si arrangi.

Grazie a chi mi ha difeso dall'accusa di essere un fenomeno mediatico, mostrando che i media possono essere utilizzati come strumento per mutare la consapevolezza delle persone e non solo per intrattenere telespettatori.


Grazie alle trasmissioni televisive che hanno dato spazio alla mia vicenda, che hanno fatto luce su quel che accade, grazie ai telegiornali che hanno seguito momento per momento mutando spesso la scaletta solita dando attenzione a storie prima ignorate.


Grazie alle radio che hanno aperto i loro microfoni a dibattiti e commenti, grazie specialmente a Fahrenheit (Radio 3) che ha organizzato una maratona di letture di Gomorra in cui si sono alternati personaggi della cultura, dell'informazione, dello spettacolo e della società civile. Voci che si suturano ad altre voci.


Grazie a chi, in questi giorni, dai quotidiani, alle agenzie stampa, alle testate online, ai blog, ha diffuso notizie e dato spazio a riflessioni e approfondimenti.

Da questo Sud spesso dimenticato si può vedere meglio che altrove quanto i media possano avere talora un ruolo davvero determinante. Grazie per aver permesso, nonostante il solito cinismo degli scettici, che si formasse una nuova sensibilità verso tematiche per troppo tempo relegate ai margini. Perché raccontare significa resistere e resistere significa preparare le condizioni per un cambiamento.


Grazie ai social network Facebook e Myspace, da cui ho ricevuto migliaia di messaggi e gesti di vicinanza, che hanno creato una comunity dove la virtualità era il preludio più immediato per le iniziative poi organizzate in piazza da persone in carne e ossa.


Grazie ai professori delle scuole che hanno parlato con i ragazzi, grazie a tutti coloro che hanno fatto leggere e commentare brani del mio libro in classe. Grazie alle scuole che hanno sentito queste storie le loro storie.

Grazie a tutte le città che mi hanno offerto la cittadinanza onoraria, a queste chiedo di avere altrettanta attenzione a chi concedono gli appalti e a non considerare estranei i loro imprenditori e i loro affari dagli intrecci della criminalità organizzata.


E grazie al mio quotidiano e ai premi Nobel e ai colleghi scrittori di tante nazionalità che hanno scritto e firmato un appello in mio appoggio, scorgendo nella vicenda che mi ha riguardato qualcosa che travalica le problematiche di questo paese e facendomi sentire a pieno titolo un cittadino del mondo.


Eppure Cesare Pavese scrive che "un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti".


Io spesso in questi anni ho pensato che la cosa più dura era che nessuno fosse lì ad aspettarmi. Ora so, grazie alle firme di migliaia di cittadini, che non è più così, che qualcosa di mio è diventato qualcosa di nostro. E che paese non è più - dopo questa esperienza - un'entità geografica, ma che il mio paese è quell'insieme di donne e uomini che hanno deciso di resistere, di mutare e di partecipare, ciascuno facendo bene le cose che sa fare. Grazie.


No, Roberto.
Grazie a te.

m.

lunedì, ottobre 20, 2008

Appello per Roberto Saviano

Riprendo il tema del mio ultimo post, un argomento che evidentemente non ha colpito solo me.
Dopo le ennesime minacce camorristiche all'indirizzo dello scrittore Roberto Saviano, il mondo della cultura si mobilita: sei premi Nobel hanno scritto un appello per esprimere la loro solidarietà all'autore di Gomorra e per cercare di smuovere le coscienze
Roberto Saviano è minacciato di morte dalla camorra, per aver denunciato le sue azioni criminali in un libro - Gomorra - tradotto e letto in tutto il mondo. È minacciata la sua libertà, la sua autonomia di scrittore, la possibilità di incontrare la sua famiglia, di avere una vita sociale, di prendere parte alla vita pubblica, di muoversi nel suo Paese. Un giovane scrittore, colpevole di aver indagato il crimine organizzato svelando le sue tecniche e la sua struttura, è costretto a una vita clandestina, nascosta, mentre i capi della camorra dal carcere continuano a inviare messaggi di morte, intimandogli di non scrivere sul suo giornale, Repubblica, e di tacere. Lo Stato deve fare ogni sforzo per proteggerlo e per sconfiggere la camorra. Ma il caso Saviano non è soltanto un problema di polizia. È un problema di democrazia. La libertà nella sicurezza di Saviano riguarda noi tutti, come cittadini. Con questa firma vogliamo farcene carico, impegnando noi stessi mentre chiamiamo lo Stato alla sua responsabilità, perché è intollerabile che tutto questo possa accadere in Europa e nel 2008.

DARIO FO
MIKHAIL GORBACIOV
GUNTHER GRASS

RITA LEVI MONTALCINI

ORHAN PAMUK

DESMOND TUTU
L'appello si può fermare sul sito de La Repubblica.
FIRMA L'APPELLO


Anche se personalmente non ho mai creduto all'utilità degli appelli e delle raccolte di firme, credo però anche che dei centomila click che facciamo ogni giorno, questo possa essere un po' più costruttivo o almeno possa farci sentire cittadini più partecipi e quindi più degni.

Ho iniziato a far girare l'appello via mail (un'altra cosa che generalmente non faccio mai). Potete farlo anche voi.

Tentar non nuoce


m.

mercoledì, ottobre 15, 2008

Consiglio per la lettura

Se oggi trovate 5 minuti liberi vi consiglio di leggere questo articolo uscito su La Repubblica, in cui Roberto Saviano confessa i suoi propositi di lasciare l'Italia dopo le minacce di morte dei giorni scorsi.


Un quadro veramente desolante, schifoso, soprattutto se si aggiunge la situazione istituzionale che vede Berlusconi al 62% della fiducia, a capo di una maggioranza che sta per fare eleggere Corrado Carnevale (il giudice "ammazza sentenze" che definì Falcone "un cretino") presidente della Corte di Cassazione e Gaetano Pecorella (avvocato del premier e ho detto tutto) membro della Corte Costituzionale.

Perchè da noi nessun politico corre a 140 in centro?

sabato, ottobre 11, 2008

Anche l'emulazione(*) ha bisogno di originalità: MyPyx

(*) non si tratta proprio di emulazione ma non facciamo la punta...


- Rigolato - Chiesetta di Valpicetto con impianto di risalita di Ravascletto -

Dalla fantastica mente di Michelino è nato come titolo per la mia (nostra) rubrica fotografica: MyPyx.

Cito: "Ho scelto il nome per la tua rubrica: My Pyx!
E' una cazzata ma ora ti spiego: mi ero messo a pensare a come chiamarla e non mi veniva in mente nulla, allora ho fatto una cosa che faccio spesso per aprire le porte della mia mente. Sono andato su Wikipedia e ho cliccato "Una voce a caso".

Incredibilmente è uscita la voce PYX ("abbreviazione della costellazione della Bussola" ma anche "codice aeroportuale IATA dell'aeroporto civile di Pattaya, Thailandia").

Poi ho riflettuto (!!) è ho notato che Pyx sembra l'abbreviazione di pictures oltre che evocare il termine pixel.
Allora ho partorito lo squallido My Pyx.
Come titolo provvisorio potrebbe andare..."

che ne dite?

d

mercoledì, ottobre 08, 2008

Sondaggi

Questa notte, mentre noi europei dormivamo sonni più o meno tranquilli, a Nashville si è svolto il secondo dibattito presidenziale Obama-McCain.

La stampa marxista-leninista-mangiabambini americana e internazionale concorda nell'assegnare la vittoria dello scontro al senatore dell'Illinois, ma per fortuna una voce di verità si leva da questo mare di menzogne.
FoxNews (network che nessuno può avere il coraggio di chiamare fazioso) ha infatti condotto "a caldo" un sondaggio altamente rappresentativo: ha chiesto ai suoi spettatori di inviare sms ed e-mail per esprimere un giudizio sul dibattito. L'86% di chi ha deciso di partecipare ha proclamato il vecchio Mac vincitore.
Ottantaseipercento!
Penso che in realtà la percentuale sia anche maggiore, ma probabilmente una decina di punti sono stati tolti per non dispiacere troppo al povero Barack. Alla Fox hanno un cuore grande così!

Se anche voi volete farvi un'idea imparziale del risultato, consiglio come sempre l'ottimo sito del NYT.
Impagabile anche stavolta la pagella di Zucconi.

Enjoy!

m.

(Remember: if you are American, vote Republican!)

lunedì, ottobre 06, 2008

Voglio anch'io!

...in attesa di un nome migliore.
Anche questa scattata con la stessa tecnica della precedente e lievemente modificata... in generale odio ritoccare le foto più che altro perché non ho tempo, ma questa mi sembrava rendesse di più con questo b/n.

- rose spot -
ciao
d

sabato, ottobre 04, 2008

Voglio anch'io! (in attesa di un nome migliore)

Come il buon Sz anche io voglio mettere le mie foto sul blog! gne gne...
ma è chiaro che non può essere emulazione, se non altro per le deficienze di costanza che ho. Avevo iniziato tempo fa a postare qualche foto qui e là... e da lì nasceva il tag "Fotografia" (tra le mie preferite Mattino, Ristrutturazioni [per motivi etici], Mondo [per il furto], Donne).
Insomma tutto 'sto testo per dire: vorrei ri-iniziare a postare delle foto, se mi suggerite anche un nome alla pseudo-rubrica mi fate un favore.

- Rosa Antico -

Così per gradire.
d

ps: non avendo obiettivi macro questa foto è fatta con il 17-55 del kit Canon 400D "montato" al contrario (in realtà tenuto in mano).  Procedimento: si monta correttamente, si sceglie il diaframma da utilizzare, si preme il tasto che chiude il diaframma al valore scelto e nel mentre si smonta l'obiettivo. Girare e provare ;-) (trovare la messa a fuoco è roba da ubriachi....)

venerdì, ottobre 03, 2008

"Lettura integrale della Bibbia, Antico e Nuovo Testamento, per sette giorni e sei notti" - di Paolo C.

Premessa: A tutti quelli che non hanno seneso dell'umorismo: leggete un altro post.
A tutti quelli che non sanno esprimersi in maniera decente: c'è un altro post per insultarci.
Accogliamo tutti i pensieri che siano in tema. Il post l'ho chiesto io a Paolo perché so dotato di intelligenza e sarcasmo tipico delle lande da dove proviene; non necessariamente è quello che pensiamo noi... ma noi siamo degli editori che quando convocano lo scrivano gli danno carta bianca... e 7 righe di premessa ;-)
Vi lascio a Paolo.
Il fatto che circa 1200 personaggi si avvicendino in una staffetta di lettura, che lettura... , finisce in secondo piano rispetto alla scoperta fatta andando a sbirciare tra i lettori:
Pietro Paolo Mennea (Barletta, 28 giugno 1952) è un ex atleta, politico, avvocato, docente universitario, scrittore e commercialista italiano (wiki). Si sono dimenticati elettricista, usuraio, giornalista, industriale, architetto, finanziere, top model, idraulico, attore, stilista, sicario, liutaio e pornostar. vabbé...
Iniziando dall'inizio: il tema del post è "divagazioni sulla lettura integrale della Bibbia, Antico e Nuovo Testamento, per sette giorni e sei notti senza interruzioni e commenti".
Per cui se non sapete cosa fare tra domenica 5 e sabato 11 ottobre, ricordate che la radio potrebbe essere più insidiosa del solito (www.radiomaria.it).
All'iniziativa partecipano tutti, quasi... Tra gli esclusi emergono Ferrara, Pera, Barbareschi, Costanzo e Mastella. Darà inizio alla prodigiosa pensata, senza interruzioni e commenti, il gran maestro Joseph Alois Ratzinger (265° classificato al trono di Pietro) con il primo capitolo della genesi. Poi via alla gara di lettura con Vescovo Ilarion e Bonafede Maria. Dopo l'interruzione di un commento musicale sarà il turno di Benigni (il fu Mario Cioni).
Tra i tanti nomi noti si riconoscono debitori (Andreotti, Cappon, Del Noce, Buttiglione, Camillo monsignor Ruini...) e creditori (Carfagna, Vespa, Cossiga, Sgarbi, Carlucci, ...) della chiesa cattolica. C'è anche Sacconi (http://it.wikipedia.org/wiki/Maurizio_Sacconi) su cui rilevo un mio picco di raccapriccio. Il triste epilogo del libro dei libri è affidato a Milly Carlucci (dal teatro delle vittorie) e Tarcisio cardinal Bertone, Amen.
Tanto per far capire la portata di questa trovata, mi sembra il caso di citare la partecipazione di Gianni Alemanno, Fiorellino, Paola Piatagora, Gad Lerner, Enzo Carra, suor Paola, Sandro Curzi, i nonni Ciampi, Michele Placido, mons. Echevarria, Gianni Letta, la Cucinotta, Giletti, Ciccio Graziani, Delio Rossi, Vezzali, Paolo Ferrero,  Scajola, Marzullo, nonché i due ministri Gelmini e Bondi. Perfettamente in linea con l'insegnamento: tutti i ladri e le puttane che sono riusciti a trovare.
In realtà io sono contento di questa iniziativa, non vedo l'ora di sentire Francesco Pisciotta che elenca le atroci e sanguinolente pene del deuteronomio, con le sue fantastiche maledizioni, o i 1000 incesti, tradimenti e vigliaccherie di cui la bibbia è piena. Dai cazzo, c'è Alemmanno che legge "Poi vidi un angelo che scendeva dal cielo e che aveva la chiave dell'Abisso e una gran catena in mano" in memoria del suo passato squadrista!
Ansiosissimo, al solo pensiero di quanti errori di lettura e pronuncia ci saranno, non vedo l'ora di godermi questa 168 ore di comicità.
Comunque vi porto anche buone nuove: ho letto su l'espresso che le entrate dell'0.8% sono in calo (che sia ora di riesumare Wojtyla?): Effettivamente siamo in crisi: la gente va meno al cinema, meno al ristorante, meno a puttane, perché dovrebbe continuare ad andare in chiesa?
Ora basta che le prediche spettano ad altri altari.
Paolo