sabato, marzo 22, 2008

SudAmerica: Verso il Cile. di Tancredi Chinese

Eccoci di nuovo tra la civilta' :)
Come vi avevo preannunciato questa parte del viggio avrebbe iniziato ad essere un po' piu' avventurosa e in effetti cosi' e' stato :)
A el Chalten volevamo fare un trekking al Fiz Roi, famosissima montagna che compare in tutte le immagini della Patagonia, e poi proseguire immediatamente il giorno dopo, ma quando siamo andati per comprare i biglietti dell'autobus abbiamo scoperto che prima di tre giorni non c'era nessun autobus disponibile. Una volta rassegnati a prolungare la nostra permanenza a el Chalten abbiamo deciso di fare un trekking di tre giorni nelle montagne attorno. Nonostante la bellezza dei paesaggi alleviasse un po' la fatica, le prime quattro ore di cammino con quasi venti chili sulle spalle hanno messo in evidenza la nostra misera resistenza e il nostro inesistente allenamento :P
La fatica non ha pero' limitato l'entusiasmo che si prova ad attraversare le splendide vallate Patagoniche solcate ovunque da piccoli ruscelli limpidissimi, piccole cascatelle e laghi dove meraviglia ormai piu' unica che rara: tutta l'acqua della riserva naturale de "los Glaciares" e' potabile!!.


Bere l'acqua da un lago immenso e limpidissimo non capita spesso ai nostri giorni, come non capita spesso di trovare una enorme quantita' di turisti che fanno campeggio libero senza lasciare assolutamente traccia del loro passaggio. Tutto e' estremamente incontaminato, nonostante l'affluenza sostenuta di gente.. e' veramente apprezzabile.
La nostra prima notte in mezzo alle montagne Patagoniche e' stata un po' movimentata. Nonostante ci fosse molta gente attorno la mia angoscia di dover fronteggiare un puma non mi lasciava dormire :), la sensazione continua della presenza di animali attorno la tenda, ostacolava la razionalita' a pensare che fossero solamente volpi o topi. L'indomani..la conferma, .. almeno non ero pazzo.. gli animali che giravano attorno la tenda e muovevano il telo c'erano!! fortunatamente non puma, ma malefici topi che oltre ad aver bucato la nostra tenda sono riusciti ad entrare nello zaino dei nostri rifornimenti, che come suggerito era stato appeso ad un ramo di un albero vicino alla tenda. La mattina, quando ci siamo avvicinati allo zaino per fare colazione, la sorpresa!! Lo zaino si muove !! :) e tutto il nostro cibo e' mangiucchiato dal simpatico topino che schizza via e si nasconde dentro un buoco di un albero!!
Una volta accertati che effettivamente nulla del nostro cibo era rimasto, l'unica soluzione era tornare a valle. Il nostro vicino di tenda, impietosito ci ha dato un sacchetto di uva passa per sopportare le quattroore di cammino fino al villaggio.
Durante il tragitto di rientro pero', un'altra triste notizia : oltre al sacco dei rifornimenti, anche il portafoglio e' vuoto. Contando di rimanere solo un giorno non avevamo prelevato molti soldi prima di partire nonostante sapessimo che in el Chalten non c'erano bancomant; risultato : dovevamo sopravvivere con 20 pesos, circa 4 euro per tre giorni in due!! .. Semplicemente impossibile
Il panico sopragginge! e la fatica lo aiuta.


Dopo parcchie ricerche troviamo uno dei pochi posti dove accettano il pagamento con carta di credito in el Chalten, ma ovviamente e' un ristorante non dei piu' economici.
Alla fine con un lo stomaco pieno, il cervello ricomincia a funzionare, ci si calma un po' e si riesce perfino a trovare un supermercato che accetta la carta di credito. Fatti i rifornimenti il giorno dopo ripartiamo per un altro trekking di due giorni, sta volta senza grossi problemi e riuscendo a goderci la bellezza di questi paesaggi incantati. Sembra incredibile ma ci sentivamo gia' molto piu' allenati del giorno prima e la fatica cala lasciando spazio alla contemplazione.
Finalmente riusciamo a prendere l'autobus per scapare dal malefico el Chalten dove ci sentivamo quasi imprigionati. Il nostro scopo e' il passaggio in Cile. La corriera parte al'una di notte e deve percorrere circa quatrocento chilometri su una strada impossibile da descrivere. Era notte, quindi non so esattamente su cosa stessimo correndo, ma i sobbalzi e i botti delle pietre contro la corrozzeria sembravano ricordare i simulatori che si trovano alle giostre; ogni sobbalzo piu' forte ti risveglava con la certezza di essere fuoristrada, di aver appena investito una mucca o qualcosa del genere, le pietre schizzavano ovunque e se non fosse stato per la fitta rete di metallo che copre la corriera, penso che nulla sarbbe rimasto del povero catorcio.
Comunque l'indomani ci troviamo a Los antigos, ultimo vollaggio argentino al confine con il cile. Decidiamo di rimanere li per una notte prima di affrontare il passagio in cile, a causa di un accenno di vendetta di monte zuma :).
L'indomani partiamo con un piccolo furgoncino che riesce incredibilmente a far entrare 11 persone al suo interno!!, Finalmente passiamo in cile, la distanza e' minima ma i vari greggi di pecore e la gente che porta le mucche a pascolare sulla strada rallenta di molto la marcia. Fatto sta' che arriviamo verso mezzogiorno a Chile Chico.. Siamo in Cile!! :)
A Chile Chico siamo rimasti bloccati altri due giorni. Dopo aver scoperto che non c'erano bus per andare da chile chico a puerto Guadal (primo villaggio lungo la Carretera Austral) ci uniamo ad un gruppo di israeliani auotostopisti e aspettiamo un giorno e mezzo sul bordo di una strada polverosissima che nel giro di due ore ci ha mimetizzato nel paesaggio. Le rarissime macchine servono solo ad aumentare l'effetto di ricomprimento da sabbia. Il gruppo e' decisamente troppo numeroso, le speranza di ottenere un passaggio sembrano veramente misere, e dopo le prime 7 ore di attesa decidiamo di tentare un alternativa. Un piccolo furgoncino ci puo' portare il giorno dopo fino a puerto guadal per l'equivalente di 6euro a testa.. la paura di rimanere bloccati per sempre a Chile chico ci fa accettare.
La mattina partiamo.


E' qui che il mondo cambia! E' qui che tutto veramente e' diverso. Il viaggio dura 3 ore, e sia io che Celia non proferiamo parola e rimaniamo incollati al finestrino.
Indescivibile effetto.
Celia mi dice..: " mi sento fuori dal mondo.. vedo tutto come in un sogno".. io l'unica cosa che riesco a rispondere e' : " anch'io.. sento come se questo paesaggio stia cambianto il mio cervello"
In effetti non mi e' mai capitato di trovarmi in un ambiente cosi' diverso, cosi' estraneo, dove assolutamente nulla e' conosciuto: dalle piante, alla luce, al colore delle montagne, ai visi della gente seduta al nostro fianco, all'odore e al sapore della polvere che secca la gola. Arriviamo in un vilaggio di case di legno coloratissime, ma opacizzate e sfumate dal rossiccio della polvere che le avvolge, ci si sente veramente e direi finalmente in un'altra dimensione. La sera sta per arrivare e decidiamo di accamparci al bordo della strada dove la corriera ci ha lasciato insieme al gruppo di israeliani con cui abbiamo fatto autostop a chile Chico. Due di loro non avevano nemmeno la tenda, e hanno dormito per terra nel baracchino che fungeva da fermata dell'autobus. Per la cena abbiamo acceso il fornello li dentro e abbiamo mangiato in loro compagnia. Abbiamo iniziato a parlare e siamo rimasti svegli fino a tarda notte a parlare un po' di tutto, compresa la sitazione in Israele attuale, e abbiamo scoperto che entrambi erano appena stati a Gaza come combattenti. Tutte le persone che abbiamo incontrato fino ad ora sono israeliane e tutti hanno appena finito il servizio militare. Loro hanno tre anni obbligatori e poi quasi tutti fanno un viaggio di circa sei mesi per rischiarisi le idee... e si ritrovano tutti qui in sud america.
Il dicorso e il confronto con questi due ragazzi israeliani e' stato incredibilmente interessante. Stare seduti nello stesso baracchino di una fermata di un autobus in un paesino cileno sperduto nel nulla con dei ragazzi della tua stessa eta' e con una vita cosi' diversa, ti dona una strana sensazione. Un esperienza unica, uno scambio culturale e umano.
L'indomani rinunciamo all'autostop per accelerare il nostro viaggio. Lasciamo il gruppo di israeliani e prendiamo l'autobus che ci portera' fino a Coyaique, da dove vi sto scrivendo: cittadina piu' occidentalizzata (o nordizzata dal momento che piu' a ovest c'e solo acqua:)) dove come vedete posso avere contatti con il mondo :).
Domani mattina partiremo verso Chaiten dove contiamo di prendere un traghetto per le isole Chiloe'..
Ci sarebbero veramente un'infinita' di cose da raccontarvi, di emozioni ed esperienze che vorrei farvi vivere, ma e' difficile scriverle su uno schermo di un computer e dopo una settimana le emozioni si accavallano e mi rendo conto che non hanno piu' la freschezza del giorno in cui le ho vissute, mi scuso quindi se le email diventano una semblice descrizione quasi-sterile, ma lo scopo e' che vi interessiate a sentirvi raccontare il tutto quando tornero' :)

Ps. Celia ha fatto un sito per il viaggio dove uploads anche un po' di foto..vi mando l'indirizzo perche' non riesco a inviare le foto via mail.

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