lunedì, dicembre 15, 2008

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27 Gennaio 1900
Cronaca Contemporanea – Cose Romane
I caloriferi negli Archivii del Vaticano
Negli archivii segreti del Vaticano c'è stata quest'anno una novità, tanto opportuna quanto utile. L'ambiente alquanto freddo delle due grandi sale, nelle quali passano le lunghe ore delle mattinate invernali gli studiosi di tutte le nazioni europee (e quest'anno vi abbiamo osservato anche due cinesi), riusciva incomodo non poco: col freddo non si può scrivere. L'E.mo card. Segna e Mgr Wenzel, ossia il prefetto e il sottoprefetto degli archivii, ne informarono il S. Padre; e il generoso Pontefice ha disposto che vi si mettessero de' caloriferi. Questi ora lavorano da varii giorni, spandendo intorno un soave tepore. Sono del sistema detto a termosifone. Dalla caldaia, posta in luogo remoto, corre l'acqua scaldata lungo le condutture: e il calore è distribuito nelle varie sale per mezzo di apparecchi detti radiatori, i quali offrono una estesa superficie di contatto coll'aria, proporzionata alla capacità dello spazio da riscaldarsi. Avendo riguardo al numero grande delle persone e al lungo tempo, che vi si trattengono, si è provveduto ingegnosamente al rinnovamento dell'aria, facendo sì che i radiatori riscaldino quella che viene dall'esterno. Siccome poi la temperatura dei radiatori non deve mai raggiungere la temperatura dell'ebollizione, così ne risulta che il calore distribuito è assolutamente igienico. Di più la distanza del fuoco allontana ogni pericolo d'incendio. Gli apparecchi provengono dalla ditta Lichmann di Milano; e il collocamento fu eseguito dagl'intendenti alle officine meccaniche del Vaticano, sotto la direzione del sottoforiere dei Sacri palazzi, il sig. Cav. Mannucci.

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