giovedì, maggio 01, 2008

Arezzo all'Idrogeno


Perchè ogni tanto qualche buona notizia arriva..
Ad Arezzo infatti è stato inaugurato il primo idrogenodotto, che a entro fine anno, attraverso l'estrazione dell'idrogeno con l'uso di impianti a energia solare, fornirà energia alla città in modo totalmente pulito.
Idrogeno a bassa pressione fluirà nelle case in modo totalmente sicuro e sostituirà il metano per il riscaldamento, per la cottura, per produrre elettricità.
Quanto dovremmo aspettare ancora per sostituire questo maledetto petrolio in tutto il mondo?

5 commenti:

Florian Zenoni ha detto...

Perché i giornali e gli stessi aretini non comunicano rendimento, costi di installazione e di manutenzione? Sono cifre troppo imbarazzanti?

Marco ha detto...

Cmq la frase "Quanto dovremmo aspettare ancora per sostituire questo maledetto petrolio in tutto il mondo?" non era riferita strettamente all'idrogeno.
Sono convinto che l'idrogeno non sia l'Eldorado energetica, penso che non esista una cosa del genere, il principe su cavallo bianco per l'energia non esiste, bisogna farsene una ragione.
Ma differenziando le fonti e facendo un uso più oculato dell'energia, sono convinto che ci si possa svincolare dal petrolio e da altre fonti energetiche non proprio pulite..
Mi sembrava semplicemente una buona notizia..
Poi cmq è difficile parlare di costi/benefici che quotazione daresti alla possibilità di vivere in una città senza smog?
Ora son diventato retorico quindi mollo il colpo..

davide scaini ha detto...

bah flo... io sono d'accordo con marco. Nel costo del petrolio non entra mai il costo della ripulitura dell'aria... insomma mi pare che in Italia abbiamo un po' troppo la voglia di avere energia GRATIS, cosa che ovviamente non esiste. La domanda e': saresti disposto a spendere di piu' per avere l'aria pulita? Nessuna energia parte con un costo d'innesco e poi piu' nulla... nemmeno le centrali nucleari (che come dice Rubbia non portano guadagni, alla fine si va in pareggio). Bisognerebbe iniziare a vedere l'energia non piu' come una opportunita' di guadagno, ma il "sesto elemento"... lo dico ovviamente in senso poetico non fisico.
Inoltre sarebbe bene che il pubblico fosse informato su cos'e' l'idrogeno, perche' molti non l'hanno ancora capito (ovviamente questa parte non e' riferita al Flo)... sembra che l'idrogeno lo si possa pescare come il petrolio, pero' e' "rinnovabile" e quindi non finira' mai. Allora da bravi fisici facciamo un po' di informazione seria: l'idrogeno e' un vettore di energia in potenza. Mi spiego: l'idrogeno da solo non sta; l'energia la si ricava dunque dalla sua voglia di combinarsi con ossigeno per esempio. Ora problemino: da solo non sta, quindi gli amichetti bisogna toglierglieli di torno, ma come? bisogna fornire energia! Che verra' poi rilasciata di nuovo quando si ricombinera'.
Quindi l'idrogeno e' sostanzialmente un trasportatore di energia in potenza (nel senso filosofico non fisico), non in atto. Il nocciolo sta dunque nel produrre l'idrogeno; e' chiaro che se lo produciamo con centrali a carbone siamo degli idioti, l'idea e' quaindi di usare fonti pulite... e si torna sempre li'... solare eolico geotermico maree etc etc... no se scampa.
d

michele urbino ha detto...

Giusto per dare due numeri: da quanto ho letto l'opera è costata finora 1,2 milioni di euro, dei quali 800mila da investimenti privati e 400mila pubblici (fondi della Regione Toscana), più il terreno, messo gratuitamente a disposizione dal Comune di Arezzo.
Per ora questa infrastruttura rifornisce soltanto un limitato distretto industriale (San Zeno, specializzato nella produzione orafa) ma l'intenzione è qualla di espanderlo a tutta l'area urbana.
Altra questione in sospeso è quella della "produzione" dell'idrogeno puro. Come diceva Davide serve energia per isolarlo a partire dall'acqua distillata e per ora questa energia si ricava ancora quasi completamente da gas metano; entro la fine del 2008 però si passerà al 100% di fotovoltaico.
Quindi ci si avvicina sempre di più all'impatto Zero.
Ovviamente i costi sono maggiori di impianti tradizionali, ma bisogna ragionare anche sul lungo termine.
(read more 1, 2, 3)

Florian Zenoni ha detto...

Per fare un discorso scientificamente fondato, e per capire davvero se conviene/non conviene, non si può prescindere da dati, potenza erogata, rendimenti e costi. Si tratta insomma di avere a che fare con la "verità" scientifica, quella "picciola" per dirla con Galileo.
Come ho anticipato a Marco, con i miei soliti tempi, mi prendo l'impegno di scrivere un post per cercare di fare chiarezza sull'argomento.

Premetto che mi guardo bene dal difendere l'uso del petrolio, che anzi andrebbe riservato esclusivamente al settore petrolchimico (bruciarlo è il massimo spreco che si possa concepire).
Inoltre in Italia mi sembra che si faccia francamente di tutto tranne volere energia gratis, dato che importiamo dall'estero (caso unico al mondo) 50 miliardi di kWh elettrici l’anno, e spendiamo fior di quattrini nel mix energetico più costoso, cioè petrolio + gas (che Piero Angela definisce giustamente "Chanel n°5").