giovedì, maggio 15, 2008

SudAmerica: el Gayser. di Tancredi Chinese


Eccomi qua di nuovo :)
Vi avevo lasciati quando ero in partenza per Arica dicendo che saremmo poi scesi fino a Iquique.. dio mi sembra una vita fa'... qui il tempo si espande incredibilmente, tutto cio' che fai pochi giorni dopo sembra un ricordo lontano del tuo passato e disorienta la lineareita' della tua vita, ti senti quasi perso nello spazio e nel tempo, sei un'anima che vaga nei propri pensieri catturando solo immagini ed esperienze nella vita reale, ma non facendone parte.. e' una strana sensazione, ogni giorno e' come svegliarsi da un sogno, dal sogno del giorno prima.
Beh dopo questa introduzione filosofica, ma neanche tanto cerchero' di descrivervi i sogni che ho fatto fino ad ora :)
Quando siamo arrivati ad Arica abbiamo subito cambiato idea sull'itinerario da farsi e abbiamo deciso di andare direttamente a San Pedro di Atacama. Abbiamo passato solo una giornata ad Arica, una fantastica cittadina sulla costa del pacifico che venendo dal Peru' sembra quasi un miraggio. E' incredibile, la gente ritorna ad essere umana :) quando si avvicinano a te non serve mettere la mano sul portafoglio e quando ti parlano sai che potrebbe essere anche per semplice piacere di scambiare qualche parola e non per fotterti. La citta' sembra tranquillissima, pulitissima e ti puoi finalmente rilassare al bordo dell'oceano a contemplare i coloratissimi uccelli che beccottano le rocce gremite da migliaia di granchi che riesci a distinguere dalle rocce e dalla sabbia solo quando iniziano a muoversi per scappare da te, per poi fermarsi qualche metro piu' in la' e sparire di nuovo nel loro perfetto mimetismo. Il rumore dei ciottoli spostati dalle onde crea, crea una musica "new age" e ti senti immerso in un giardino zen. Il passaggio dal Peru' al Cile e' stato decisamente scioccante, ma nel piu' positivo dei modi. Dopo una breve visita alla citta' , nella quale svetta la maglifica cattedrale in ferro battutta di Eiffel, si proprio lui, quello della torre Eiffel a Parigi... un vero capolavoro!! abbaimo deciso di andare a pranzare in un ristorante indiano gestito dagli addetti di are krshina dove abbiamo mangiato un pasto pantagruelico e squisito per un prezzo ridicolo, tipo 1 euro e il tutto servito in un ristorante pieno di veli e con le cameriere coloratissime e che con movimenti lenti e studiati rendevano l'ambiente di un rilassamento incredibile. Fuori dalla porta del ristornate, mentre aspettavamo che aprisse abbiamo conosciuto un ragazzo colombiano pieno di tatuaggi, con cui abbiamo pranzato per poi continuare la visita della citta' assieme. Il tipo ha passato tutto il tempo del pranzo a descrivere le meraviglie del suo paese, e dicendoci che dovevamo assolutamente andare in Colombia, che non e' pericolosa come dicono, che anzi e' un paradiso terrestre ecc.. per poi farsi scappare in realta' qualche frase poco rassicurante riguardo la sicurezza in Colombia :p Tipo.. ''ah si e' pieno di Isdraeliani in sud America, ma in colombia li detestiamo", e mentre lo diceva portava la sua mano alla gola e faceva il segno di tagliarsela.. e io gli ho detto.. ''ah li fate fuori??'' e lui.."mmmm anche si.. ma voi siete italiani e in Colmbia non avreste alcun problema " comunque a parte questo genere di uscite il tipo era simpatico e i suoi racconti interessantisimi... Poi ha anche confermato la mia mancanza di stima per i peruviani, dicendo che nel resto del sud america sono sopranominati "piragna".
Con lui abbiamo scalato il promontorio al centro della citta' e abbiamo passato qualche ora a rilassarci alla vista panoramica sulla citta e sull'oceano. La sera siamo partiti per San Pedro di Atacama.. si di nuovo li.. ma tutto prende un altro volto.


Il giorno stesso abbiamo prenotato la visita ai gayser del tatio con partenza alla 4 di mattina del giorno dopo e un'altra alle stelle :)..alle nove di sera del giorno stesso. Un bus ci ha preso a San pedro e dopo un'ora circa eravamo nel bel mezzo del deserto lontano da qualsiasi forma di luce nel giardino della casa di un'astronomo francese simpaticissimo con cui abbiamo passato circa tre ore ad osservare la magica visione incredibilmente nitida delle migliaia di stelle che illuminano la notte nel deserto... per la prima volta oltre a riscire a vedere l'intera via lattea sono riuscito a vedere l'immensa sfera del centro della galassia .. fantastico กกก Siamo tornati a san pedro verso l'una di notte e dopo le sole tre ore di sonno un'altro bus ci ha preso per iniziare la scalata verso i gaysers. Non mi crederete ma lo spettacolo ecezzionale del paesaggio infernale di gaysers del tatio non e' bastato a farmi dimenticare il gelo inimmaginabile che c'era li alle 4 di mattina... -15 gradi กกกก e dato che fino al giorno prima in tutto il mio viaggio la temperatura non era mai scesa al di sotto dei 10 gradi, quando mi hanno detto che faceva freddo ho portato un maglione in piu', ma ninte piu' กก Porca vacca ... -15 gradi กกก avevo le gocce del naso che si ghiacciavano sulla punta rendendo mezza faccia insensibileกกก un freddo boia กก veramente.. ma la cosa incredibile e' che fanno l'escursione a quest'ora perche' e' il solo momento in cui i gayser sono cosi' spettacolari, infatti dopo circa un'ora, non appena il sole sorge, la temperatura inizia a crescere a dismisura e in poche ore il fenomeno dei gayser si riduce incredibilmente. Approfittando del sole appena sorto abbiamo preso il coraggio a due mani e ci siamo messi mezzi nudi in quel freddo boia per metterci il costume da bagno e siamo entrti nelle terme naturali che si creano con l'aqua dei gayser. Scesi di nuovo a San Pedro abbiamo passato il pomeriggio a riscaldarci nel tepore del paese :).
Devo ammettere che comunque anche se a san pedro non va fino a - 15, durante la notte in tenda fa un freddo allucinante, e non mi spiego come sia possibile che solo venti giorni fa quando ero qui facesse caldissimo anche di notte.
Dato che la mancanza di trasporti ci ha bloccato due giorni in piu' a san pedro, il giorno dopo abbaimo deciso di affrontare un trekking per conto nostro nel deserto. La cosa e' risultata molto piu' avventurosa del previsto. Dopo qualche oretta di camminata le dune affianco a noi ci hanno attratto e abbiamo deciso di affrontarne la scalata. Il fatto e' che le dune in questo deserto non sono le tipiche dune di sola sabbia. Sono delle vere e propri montagne di roccia ricoperte di sabbia morbida e lo strato superficiale e' una crosta dura di sabbia compressata. Cosi' la scalata non risulta facilissima, perche' oltre a essere molto pendenti quando ti aggrappi alla crosta superficiale, la rompi, e sotto c'e sabbia morbida che non ti fornisce alcun appiglio. Scavalcata la prima duna entriamo della faglia che divide una duna dall'altra nel tentativo di proseguire. La faglia e' molto stretta e profonda, quindi si procede usando i piedi come puntelli, uno su una duna e l'altro sull'altra e proseguendo alla spider man. Tutto bene finop a quando i buchi sotto i nostri piedi non si fanno troppo larghi e profondi. Proseguire alla spider man e' impossibile qundi scaliamo una delle due dune per evitare un buco e scendiamo piu' avanti, il problema e che anche davanti a noi c'e' un buco enorme di cui non si vede il fondo, superarlo e' impossibileก decidiamoallora di tornare in dietro, ma ci rendiamo conto che il buco che avevamo evitato scalando un pezzo della duna e' veramente profondo e noi siamo al suo interno, anche il ritorno lungo la faglia sembra bloccato. D'altra parte riscalare la duna da dove eravamo venuti era impossibile perche' con il nostro passaggio avevamo distrurro la crosta superficiale e la sabbia morbida ci faceva riscivolare all'interno della faglia. L'enorme quantita' di polvere che solleviamo con i nostri movimenti rende il tutto piu' difficile e il sole picchiante ci fa temnere di dover rimanere incastrati tra quelle due maledette dune a morire di disidratazione. Dopo mezz'ora di tentativi e riflessione decidiamo di affrontare l'unica apparente via di uscita. Mi tolgo gli scarponi per avere presa anche con le dita dei piedi e scalo la parte di duna che ha ancora la crosta, ma questa e' ripidissima e talvolta i piedi cedono e resti attaccato con le sole mani a quella fragilissima crosta che sai che una volta rotta ti chiude dentro ad una scivolosissima e' inevacuabile scatola..un po' di panico mi da la forza di scalare l'intera duna e aggirare il buco. Il problema e' che ora Paolo e' incastrato li' dentro perche con il mio passaggio ho rotto tutti gli appigli. Allora vado dalla parte superiore del buco e per fortuna lui riesce a scalare una parte della partete fino a raggiungere la mia mano e riescoi ad issarlo duori dal buco. Decidiamo di rinunciare la folle idea del fuori pista e continuiamo il trekking lungo il sentiero piano che dopo una giornata intera di cammino ci riporta a san pedro sani e salvi.


Alla fine dei conti e' stata una figata, anche se ci siamo presi un po' male, ma una volta fuori tutto sembra piu' facile e resta solo la bellezza dell'esperienza e la fatica :)
Il giorno dopo siamo partiti per Salta, Argentinaกก
Durante la serata in ostello abbiamo conosciuto due americane e un'inglese che volevano noleggiare una macchina per fare un giro nei dintorni di Salta. L'idea ci attrae e decidiamo di unirci a loro. Il giorno dopo noleggiamo la macchina e fortunatamente l'autista sono io :)
Dal momento che ero l'unico con la patente internazionale mi sono fatto i 500km di stradine sterrate piene di buche su per la montagna tutti da solo. Mi sono perso un po' di paesaggio ma almeno mi sentivo molto piu' sicuro dal momento che le altre, una aveva appena preso la patente, le altre due erano americane e quindi avevano usato solo macchine con cambio automatico su strade liscissime larghissime e drittissime e vi assicuro che queste non lo erano. E poi se devo dire la verita' mi sono veramente divertito a fare un po' di rally :) a guadare un po' di fiumi e a sollevare immense quantita' di fumo scalando i ripidi tornanti andini :)
Dopo due giorni e una notte di road trip eccoci di nuovo qui a Salta. Oggi giornata scazzo e poi dobbiamo decidere se passare in Bolivia o meno perche' nel frattempo sembra stia per scoppiare una semi-guerra civile per l'indipendenza di Santa Cruz. Abbiamo deciso di rimanere qualche giorno in piu' qui a Salta per vedere come va e decidere se andare in Bolivia o meno.
Beh staremo a vedere .. Ciao a presto

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