Non voglio fare una recensione. C'e' gia' materiale in rete a sufficienza... vi dico cosa ha lasciato a me.
Qualcuno di voi sa che cerco essenzialmente la soddisfazione estetica nel cinema, ma ovviamente pretendo una storia sopportabile. Questo film offre una vasta gamma di spunti di riflessione, e spero di riuscire a essere organico.
Qualcuno di voi sa che cerco essenzialmente la soddisfazione estetica nel cinema, ma ovviamente pretendo una storia sopportabile. Questo film offre una vasta gamma di spunti di riflessione, e spero di riuscire a essere organico.
per dettagli su copyright di questa immagine
Questo film e' principalmente un film d'amore e di lotta.
Amore
Dan White: Due uomini possono procreare?
Harvey Milk: No, Dio sa quanto ci proviamo però.
Un amore evidente, mai volgare, veramente... dolce, sottile, ironico... non saprei proprio come aggettivarlo, avendo dei problemi espressivi in questo tema. Ho in mente una scena precisa del film, ma dopo aver provato un quarto d'ora a scrivere in maniera decente la scena e quello che mi ha trasmesso... 'gliel'ho data su' (i gave up). Quindi mi dispiace rimarrete senza descrizione, vedetevi il film e poi ne parliamo.
Lotta
Per noi non si tratta di obiettivi personali o di vittorie, stiamo cercando di cambiare la nostra vita. Lo capisci Dan? Io ho avuto quattro storie importanti, e tre dei miei uomini hanno tentato il suicidio. Sai che vuol dire? (Harvey Milk)
Il primo prodotto delle riflessioni scaturite dall'agglutinamento attorno a una causa che e' tema principale del film, si trova nei commenti a questo post di hronir. Purtroppo non sono stato molto consequenziale, ma la sostanza e': come mai loro (gli "americani", come anche i francesi...) riescono a coalizzarsi per perseguire uno scopo di "bene comune", mentre noi (sinistra italiana) riusciamo solo a dividerci per il bene comune? Perche' non siamo disposti ad abdicare momentaneamente alle (sottili) differenze di pensiero tra le varie correnti della sinistra "estrema" (la sola sinistra che si possa definire tale in questo grigiume politico italiano) per produrre un movimento serio, propositivo, concreto e concretizzante? Perche' io, pur avendo desideri di sinistra, non riesco a riconoscermi in nessuno dei partiti che si proclamano tali? Anche io devo fare un mio movimento epr raccogliere le 100 persone che la pensano come me? Perche' Anche qui, noi, adesso non ce la facciamo a fare quello che Milk e i suoi sono riusciti a fare quarant'anni fa? Anche all'interno dle movimento gay c'erano grosse differenze di idee, obiettivi, prospettive, eppure... Per noi non si tratta di obiettivi personali o di vittorie, stiamo cercando di cambiare la nostra vita.
Il film (ossia sommersi e salvati)
Salvati
Premessa: Quando vado a vedere un film non guardo mail il cast... non me ne frega nulla... enmmeno del regista (al massimo so che film evitare). Guardo il trailer e vedo se mi interessa dal punto di vista estetico (in primis) o del tema trattato (per esempio volevo andare a vedere "Vuoti a rendere" essendo stato anche il titolo di un mio post parecchio prima dell'uscita del film e con un significato analogo).
Se avessi saputo che c'era Sean Penn probabilmente non sarei mai andato a vedere il film... all'uscita dalla sala eravamo praticamente tutti concordi nel sostenere che Sean Penn avesse fatto veramente una grandissima interpretazione (difatti gli hanno poi dato l'Oscar).
Altro salvato lo sceneggiatore: una storia coinvolgente, ma decisamente ben raccontata.
Semisommerso
Il regista e' uno dei semisommersi... niente di che dal punto visivo... un film che ha tutte le carte in regola per essere un film "moderno". Ma ho decisamente non apprezzato i pan e crop (panning+cropping+zooming) su alcuni quadri... erano decisamente troppo vistosi, con grana che aumentava e cessate del genere. Tutto questo solo a causa di una cazzo di moda che e' nata pochi anni fa, importata nel cinema a mio parere dalle serie tv, che consiste nel non realizzare nemmeno un quadro 'fermo'. Provate a vedere un film dei tardi anni settanta e sicuramente direte "ma questo film e' fermo!". Grazie al cavolo! Le inquadrature sono principalmente su cavalletto, i dolly erano ingombranti e costosi, la steadycam non esisteva ancora... Fatto sta che adesso, siccome si muove tutto, anche le riprese in cavalletto sono leggermente 'zoomate'. Non ce n'e' una ferma! Guardate un banalissimo dialogo di qualsiasi film, osservate i bordi del quadro: vedrete che si stringono (o allargano dipende dalla direzione dell'intensita' che ha il dialogo)! E' tutto che si muove!
Qui il regista probabilmente ha fatto dei quadri statici e poi in montaggio ci ha fatto uno zoom (si fa... abbastanza normalmente) solo che fa schifo! Si vede la grana che aumenta... si vede che e' postprodotto.
Anche gli inserti finto storici facevano un po' schifo...
Insomma ho colto l'occasione di questo film per esprimere un po' delle cose che mi fanno schifo.
Rimane comunque un gran film.
d
4 commenti:
Eh ...devo ancora andarlo a vedere!
Ciao Davide, a parte i dettagli tecnici che, dda profano, non avevo notato, devo dirti che il film in sè, a parte l'indubbia bravura di Sean Penn, non è tra i migliori che ho visto: il messaggio della difesa degli omosessuali è chiaro, ma mi sembra tutto un po' forzato, troppo teso a stupire, a far passare questo messaggio in modo spettacolare. E' una sensazione (sicuramente personale e non generalizzabile) che, alla fine del film, mi ha lasciato un po' di amaro in bocca.
Riguardo a quanto scritto da te nel paragrafo "lotta", mi ha siceramente stupito (in posotivo):
mi chiedo perchè, quando si discute (non succede ovviamente solo con te...) non riusciamo a parlare in maniera così netta e chiara, a far emergere le idee più che le propie posizioni. Mi ricollego a quanto hai scritto tu: "Perche' non siamo disposti ad abdicare momentaneamente alle (sottili) differenze di pensiero per produrre un movimento serio, propositivo, concreto e concretizzante?" (ho tralasciato i riferimenti ai partiti, perchè in questa sede non mi interessano). Hai proprio centrato il punto, il vulnus del problema: non siamo disposti ad ascoltare, a condividere, a comprometterci con gli altri, è questa il vero male di quelli che della sinistra (i seguaci di Berlusconi sono un caso patologico e ormai irrecuperabili).
Perchè non riusciamo a discutere di questi aspetti che vanno al di là del mangiare, bere, cagare (scusa la caduta di stile) e guardare la Tv? Perchè siamo così anestetizzati dalla quotidianità e dal pensiero globale? Perchè non riusciamo a fare veramente squadra? Perchè abbiamo abdicato alla lotta per le nostre idee?
Guarda, sono anni che sto cercando, in diversi modi, in diversi ambienti di trovare degli spazi per fare questo, ma non ci sono ancora riuscito.
Spero di riuscirci prima o poi. nel frattempo mi consolo che qualcun altro abbia le stesse esigenze.
Alla prossima discussione. Filippo
a me non sembrava particolarmente spettacolarizzato... insomma e' biografico.. non so se hai mai visto delle immagini dal gay pride... quello si' che e' spettacolo! A me e' parso misurato... comunque su queste 'impressioni' e' questione di gusto, quindi non mi dilungo.
seconda parte.
Appunto le differenze devono essere sottili. Mettere assieme la Binetti e Diliberto mi sembra che sia un tentativo onesto... non e' questione di differenze e' questione di abdicare alla propria coscienza. Io mi rifersico a quelle sinistre in continua gemmazione, non alla sinistra ammucchiata del pd. Finche' ci saranno persone come la Binetti non ci sono possibilita' di confronto.
Insomma quella non e' sinistra. Guarda la sinistra spagnola... e' decisamente altra cosa da noi.
E' chiaro che se parti da presupposti sbagliati (unire il piu' persone possibili per far numero) arrivi a conclusioni sbagliate (il pd). Non conta il numero di persone ma la qualita' del pensiero. E qui ci starebbe una grossa sparata sul relativismo etico - il male del 900 - ma la evito.
Se ci deve essere confronto per costruzione di un qualcosa di piu' ci deve essere condivisione su alcuni punti base. Se ci deve essere confronto per confrontarsi/far conoscere la propria opinione agli altri non serve che ci siano delle basi condivise, ma li' e' tutto molto piu' allo sbaraglio... un safari.
Io sono per la prima versione... e sono disposto a dire quali sono i punti da cui imprescindibilente bisogna partire per costruire. Ma questi non sono negoziabili, mi dispiace, non sono disposto ad abdicare COMPLETAMENTE a me stesso per far mucchio...
Non credo si sia capito.
Il problema secondo me e' che qui non c'e' condivisione su quello che e' normale per un Paese civile, in primis la separazione dei poteri: Chiesa, Stato, Media, Industria ...
Qui tutto e' frullato, i politici hanno aziende, i cattolici obbediscono al papa, il papa parla sempre e troppo spesso in italiano... l'istruzione e' ai minimi storici.
Insomma bisogna parlare chiaramente:
- il clero fa il suo mestiere i politici il loro
- i cittadini sono tali in quanto si occupano di politica, senno' sono consumatori
- non c'e' crescita senza investimento nell'istruzione (cosi' magari il prossimo referendum sulle staminali o sul nucleare arriveremo preparati - parentesi: non e' possibile far parlare di queste cose persone incompetenti, non e' possibile mettere sullo stesso piano fatti e opinioni)
...insomma volendo ce n'e' da discutere... solo che io parto dal presupposto che l'acqua il Vaticano "ha da pagarsela" e invece tu non so... che magari nelle inaugurazioni il prete non serve, tu non so... che gli insegnanti di religione non devono essere nominati dal vescovo, tu non so... che l'ora di religione e' una cosa scandalosa (meglio un'ora di filosofia) tu non so...
La Binetti chiaramente non puo' minimamente condividere, vista la sua filosofia del dolore (w il cilicio!)... se me ne desse l'oppurtunita' (e credo lo farebbe) la picchierei di persona, masochista depravata. Dio e' con noi!
"I know... strong opinions... but, that's me" L. Torvalds
non rileggo mai... primo refuso
Appunto le differenze devono essere sottili. Mettere assieme la Binetti e Diliberto mi sembra che non sia un tentativo onesto...
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