mercoledì, giugno 17, 2009

Referendum #2

Da tempo mi ero ripromesso di scrivere un post sul referendum elettorale che ci attende il prossimo weekend, ma Statistica II, Statistica sociale e Analisi statistica della customer satisfaction non mihanno lasciato molto tempo.

Detto questo, però, rimanere indifferente all'accorata richiesta di aiuto dello Scaini mi farebbe sentire più crudele di Borghezio nello stretto di Lampedusa.

Prometto quindi di aggiornare questo post entro l'ora dei Simpson con tutte le informazioni utili a farsi un'idea.

Stay tuned!

m.


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Eccomi, come promesso.

Post MOLTO lungo e bisognoso di neuroni attenti.
Andiamo con ordine e calma perché la materia è di quelle intricate.

Domenica 21 e Lunedì 22 giugno si vota (oltre che per i ballottaggi di alcune amministrative) anche per il Referendum abrogativo della legge elettorale.
Il referendum si articola in TRE QUESITI, quindi TRE SCHEDE e TRE VOTI INDIPENDENTI tra loro, ognuno dei quali di propone di abrogare uno specifico punto della legge elettorale attualmente in vigore.

Partiamo proprio da questo: l'attuale legge. Si tratta della legge 270/2005, altrimenti detta Porcellum o “Porcata”, per bocca del suo stesso firmatario, il leghista ex Ministro delle Riforme Roberto Calderoli.
Potete leggervi i contenuti qui, qui oppure direttamente qui. Io non mi dilungo e mi limiterò ad elencarne solo i punti che riguardano il referendum:

La legge, nell'ottica di garantire una maggiore stabilità ai governi eletti, decreta che alla coalizione che ottenga la maggioranza relativa dei voti (ad esempio il 43%) venga assegnato automaticamente almeno il 55% dei seggi (ovvimanente di più se si prende più del 55% dei voti).
Ciò impedisce fenomeni come quelli visti durante l'ultimo esecutivo Prodi, dove ci si trovò a governare con due voti di maggioranza, in balia di continui ricatti.

La mia opinione è che tutto sommato questo aspetto sia ragionevole, non di certo il peggiore di una legge che presenta ben altri abomini (le liste bloccate, soglie di sbarramento assolutamente ipocrite, disprezzo per il referendum del 1993. Ma questa è un'altra storia.)
Diciamo che dovendo fare un referendum avrei scelto di concentrarmi su altro...

Comunque veniamo ai quesiti veri e propri; come dicevo sono tre.
Questa è la ben poco chiara spiegazione del ministero. Emerge evidente l'intenzione di non fare capire niente a nessuno.
Proviamo ad essere più chiari:

  • QUESITO n°1 (SCHEDA VIOLA): E' valido solo per la Camera. Propone di abrogare la possibilità di collegamento tra liste (cioè la possibilità di formare coalizioni). Di conseguenza il premio di maggioranza (vedi sopra) sarebbe attribuito non più alla coalizione di maggioranza relativa, bensì al PARTITO di maggioranza relativa.SCENARIO: Se passa il NO non cambia nulla. Se passa il SI' il partito che, a livello nazionale, risulti essere il più votato rispetto agli altri, otterrà DA SOLO il 55% dei deputati. Il restante 45% verrà diviso in maniera proporzionale tra gli altri partiti (fatta salva la soglia di sbarramento al 4% alla Camera e dell'8 al Senato).
  • QUESITO n°2 (SCHEDA MARRONE): E' valido solo per il Senato. Funziona esattamente come il precedente (non ha senso quindi un voto diverso) solo che il calcolo viene fatto SU BASE REGIONALE. Significa che, se il Piemonte elegge 22 senatori, il partito che in Piemonte risulterà il più votato otterrà il 55% di questi 22 senatori (in base alla formula dei quozienti interi e dei più alti resti). Il calcolo verrà fatto separatamente per ogni regione.
  • QUESITO n°3 (SCHEDA VERDE): Se passa il SI' verrebbero vietate le CANDIDATURE MULTIPLE, ovvero la possibilità di candidarsi in più di un collegio/più di una regione scegliendo in seguito dove accettare l'elezione.
Ho cercato di chiarire al massimo i contenuti e spero di essermi spiegato bene. Resto a disposizione per chiarimenti.

Ora veniamo alla parte che mi piace di più: la violazione del voto segreto, ovvero CHE COSA VOTERA' IL SOTTOSCRITTO.
Anche qua andiamo per punti (vizio che ho preso dal mio professore di filosofia del liceo)

  • PRIMO QUESITO: Voterò NO. Mi sembra che la legge che uscirebbe sarebbe ancora peggiore dell'attuale. Immaginiamo che, come alle ultime europee, il PdL prenda il 35%. Essendo il primo partito otterrebbe il 55% delle poltrone. Da solo. Senza la Lega! Non mi pare molto democratico. E questo non solo perchè si tratta di Berlusconi o per la deriva democratica che stiamo vivendo. Trovo sbagliato il principio. Con una distribuzione diversa dei voti, un partito con il 29% del consenso potrebbe governare da solo. Assurdo.
  • SECONDO QUESITO: Voterò NO, ovviamente (vedi sopra).
  • TERZO QUESITO: Voterò SI'. Vietare le candidature multiple mi sembra il minimo del buon senso. Candidarsi ovunque sapendo di poter essere eletti solo in un posto è una truffa, un modo per rubare la fiducia degli elettori. Ci sceglie un posto, ci si candida e lì si combatte per essere eletti. Altrimenti è troppo comoda. Senza contare che la divisione il collegi elettorali è stata originariamente concepita per creare un legame tra l'eletto e il territorio, in modo da avvicinare la politica ai cittadini.

In sintesi NO – NO – SI'

Parentesi: io come al solito non contemplo l'astensione, perchè il voto è un diritto ma anche un DOVERE costituzionale e perchè trovo che se uno non vota poi non ha il diritto di aprir bocca per lamentarsi.
In questo caso però la scelta dell'astensionismo merita un'analisi a parte: il referendum è infatti promosso dai sostenitori del Sì, quindi è ragionevole immaginare che la stragrande maggioranza dei voti validi (direi un 70% almeno) sarà per il Sì.
Votare No aiuta quindi solamente a raggiungere il quorum e quindi a far vincere il Sì!
Lo so, è un controsenso, ma se ci pensate è vero.
“Allora”, direte, “perchè votare No anziché astenersi?”. Oltre che per senso civico, il motivo principale a mio avviso è che l'ipotesi del raggiungimento del quorum è talmente remota che non si corre il rischio in nessun caso.
Se ci pensate, alle Europee+Amministrative ha votato il 65% delle persone. Quante pensate che usciranno di casa di nuovo per un referendum del quale nessuno sa nulla, contro il quale remano la Lega e il suo 10% oltre che tutti i piccoli partiti?
Ricordiamo inoltre che è da 14 anni che in Italia una consultazione popolare non raggiunge il quorum.

Tutto chiaro?

In calce elenco la posizione dei principali partiti, se qualcuno proprio volesse restare “fedele alla linea”:

  • PDL: E' per il doppio sì e appoggia il referendum (ovviamente). Però dopo la grande affermazione della Lega alle europee, subendo il ricatto di Bossi, Berlusconi ha smesso di premere per l'affluenza.
  • PD: Doppio sì (cazzata clamorosa, regalo a Berlusconi). Ammette candidamente che la legge che risulterebbe dalla vittoria del Sì sarebbe pessima (wtf!) ma crede ottimisticamente che, trattandosi di un referendum abrogativo, sarebbe comunque un segnale al Parlamento per procedere con una riforma più completa della legge elettorale. Peccato che il da destra abbiano già detto che la legge non si cambia, a prescindere dal voto.
  • Italia dei Valori: ha promosso fortemente il referendum, ha aiutato a raccogliere le firme, ha fatto sit-in, manifestazioni e poi, d'improvviso, il mese scorso, ha deciso che bisogna votare No. ????????????
  • RADICALI: Tradizionalmente protagonisti dei referendum, sono oggi tra i fondatori del comitato per il No.
  • LEGA, UDC e Briciole della sinistra komunista: Puntano all'astensione e al non raggiungimento del quorum. Essendo partiti piccoli, non gli conviene l'abolizione delle coalizioni.

Buon voto (o non-voto)!

m.

11 commenti:

hronir ha detto...

sieegiueeaccaso.blogspot.com/2009/06/referendum-elettorale-2009.html

davide scaini ha detto...

uhm non sono convinto che collegamento tra liste voglia dire coalizioni? Sicuro???

ma alla fine che cazzo di referendum é??? non si poteva fare qualcosa di più sensato???
sarei per il no-si-si o no-no-si... ma ho ancora molti dubbi sul significato vero di queste domande. Mi ascolterò con calmina il consiglio di hronir.
intanto grazie
d

charlie ha detto...

se la tua interpretazione di "collegamento tra liste" è esatto, mi trovo d'accordo sulle scelte di voto.
Dopodiché continuo a pensare che col quorum il referendum risulti una specie di domanda retorica: «volete voi cambiare le cose? No, benissimo, andiamo avanti». Essendoci un 20% di astensionismo fisiologico (se ben ricordo, ma la cifra non cambia il principio), vuol dire che se il fronte del "NO" raccoglie 30%+1 degli elettori e si mettono tutti d'accordo per non andare a votare salta tutto. Quindi il 30% decide per tutti. Democratico forse in Cile qualche anno fa. In più referendum riguardanti piccole categorie non interessano molta gente, quindi astensionismo altissimo (e giustificato: ad esempio, che mi frega a me del codice nautico?) e quesiti bocciati nonostante risultati virtualmente plebiscitari.
L'astensione non può contare come un voto, quindi per principio andrò a votare a questo referendum anche se votare NO aiuta un pochino il SI.

michele urbino ha detto...

Sono piuttosto sicuro che "collegamento tra liste" sia traducibile con "coalizione".

Il collegamento tra liste consiste infatti nella presentazione di un programma unico, firmato da tutti i delegati delle liste collegate, e ovviamente nel sostegno allo stesso candidato.

Purtroppo le fonti a riguardo (sia ufficiali che non) sono molto poche. Potrei citare la solita Wikipedia ma mi sembra più utile una pagina del sito del Comune di Firenze che spiega il meccanismo per quanto riguarda le elezioni amministrative, ma che a mio parere si può estendere anche alle politiche.

Sono gradite sia conferme che smentite meglio documentate.

m.

michele urbino ha detto...

Ecco un buon compromesso tra sintesi e chiarezza che spiega i primi de quesiti.

http://www.repubblica.it/speciale/2009/referendum/quesito1.html

michele urbino ha detto...

...e comunque, Davide, i primi due quesiti sono identici.
A prescindere dalle opinioni il NO-SI-SI non ha senso.

davide scaini ha detto...

sono identici nella forma, ma la differenza è che il premio di maggioranza viene dato su base regionale (regione per regione) nel secondo caso, no?

michele urbino ha detto...

Certamente, ma il principio è lo stesso: vietare le coalizioni, bipartitismo, taglio le "ali", maggioranze blindate.
Se non sei d'accordo per il primo non vedo come potresti esserlo per il secondo...

davide scaini ha detto...

difatti al momento non sono contrario a: "vietare le coalizioni, bipartitismo, taglio le "ali", maggioranze blindate"... sono contrario al premio di maggioranza. Almeno nella forma 1. Su base regionale mi fa meno cagare diciamo...
ma ovvio sto tentando di capire bene cosa vogliano da me...
d

proposta: proporzionale con soglia?

michele urbino ha detto...

Se ignori il premio di maggioranza, di fatto quello che resta è effettivamente un proporzionale con soglie di sbarramento (4% alla Camera, 8% al Senato).

Il premio di maggioranza serve soltanto ad evitare che nessuno vinca, cioè che nessuna coalizione abbia una maggioranza tale da riuscire a formare un governo e superare l'esame del doppio voto di fiducia.

Questo spesso ha portato ad accordi successivi alle elezioni, con alleanze improbabili basate su "do ut des" (meglio detti "ricatti") utili solo a governicchiare per qualche mese, fino alla prima crisi di governo con successive nuove opportunistiche alleanze e conseguente governulo inutile.

Tutto sommato non sono contrario al premio di maggioranza per la coalizione. Ma darlo al singolo partito mi sembra forzare troppo la volontà popolare.

Una nota: dicevo che di fatto siamo già in un sistema proporzionale. Vorrei però sottolineare come questo sia contrario al referendum del 1993 quando l'83% degli italiani votò per il maggioritario (affluenza del 77%!).

(Calpestati, in seguito, anche i due voti per abolire rispettivamente il Ministero del Turismo e quello delle Politiche agricole, Ndr)

davide scaini ha detto...

ho una terza via... più divertente: votiamo tutti sì e poi scappiamo all'estero (sufficientemente lontano), che ne dite?
come dare fuoco al fienile e poi darsela a gambe guardando - da lontano - l'arrivo dei pompieri (qualcosa tipo l'ONU o qualcosa del genere... truppe di invasione greche che vengono a spezzarci le reni...)
sarebbe divertente, o è un umorismo troppo spinto?
d