venerdì, novembre 11, 2011

the new dolcevita

Premessa.
Provo un grande fastidio verso le persone apparentemente perfette. (Per fortuna se ne incontrano molte che non hanno queste pretese)


Dialogo al telefono tra donne over fourty di una certa classe, la prima.

sìsì amore
cioè adesso mi diverto
e poi cioè cazzo, quando dovevo andare all'ikea e ho pensato...
sìsì brava poi sandro con la tua professionalità ti trovi i tuoi spazi
poi quando non avevo ancora la macchina e mi portate all'ikea

ma io mi faccio tutto da sola...
ma sì ma lo diventi, capito Raffy?
tipo tu sei più brava in macchina
anche tuo figlio mi ha detto
come sei lenta zia Dany...

(Raffy e Dany, minchia...)

è molto affettivo... (??)

ma non sai quanta roba devo spostare...
beh allora mi porto dietro il bose
eh il bose è lo stereo gli ho dato 1500 euro me lo porto via
la tv no che è a muro cioè
e non voglio spaccare muri...

poi non sai quanti libri ho
prima voglio vedere che spazi ho a disposizione
cioè... mica sposto tutto, capito?

eh sì cosa credi
anche lui soffre moltissimo
noi che siamo adulti abbiamo più strutture
ne soffriamo noi
cioè figurati lui


Seconda parte: 
Ricchissimi ricchissimi.

Continuo ad essere stordito, sonno, stanchezza, palpebra cadente.
Raggiungo il mio posto. Stare in prima mi mette in difficoltà, c'è gente tutta precisa, invece io ho dei pantaloni ormai larghi che la cintura arriccia e ripega. Non il top della gamma.
Cerco il mio posto e mi siedo, fortunatamente sono di fronte a una ragazza. Bionda occhi azzurri minuta. Forse non minuta ma normale, non certo una stanga. Vestita con un lupetto giallino beige, una giacchetta a rombi neri minuscoli su sfondo giallino. Pantaloni in tinta e cintura marrone. Due orecchini diamantiferi piuttosto grossi (...saranno 8mm di diametro, purtroppo il fisico che c'è in me misura...). Mega borsa di cuoio, quelle che vanno di moda tra le giovani donne. Phard (???) rosso a evidenziare guance e zigomi. 

Cazzo la solita milanese tiraiola che torna a casa.

Mi siedo. Mi sorride.
Forse non è milanese. Una milanese così non sorriderebbe a me... che sono così. È un po' troppo russa per essere milanese. Dai è russa...
Due elementi confermano. 
Un ragazzo alla sua destra che non avevo ancora notato biondiccio, paffuto direi, panzetta. Vestito tutto figo anche lui, ovviamente roba italiana. iPad e iPhone, orologio d'oro. Per quanto tamarri possano essere certi italiani questo è russo.
Poi lei ha sul tavolino un depliant su qualcosa di poco comprensibile... è in cirillico.

Tiro fuori articoli da leggere (fisica), matita, evidenziatore e pc. Studio. Incredibile.
Lei è precisa. Lui è bruttino ma tutto addobbato sembra quasi figo. Nemmeno lei è bellissima, adesso che sappiamo che è russa, mi aspetto che producano delle russe anche meglio di questa. Comunque precisa, composta. Anche quando dorme è composta, si sveglia sorride, parla con l'ometto.

Desenzano, si vede il garda con la sua foschia e si intuiscono le montagne dietro.

Cede. Dorme ormai in maniera svaccata, incuneata nel sedile e con la bocca aperta. Bene, finalmente. La decostruzione è finita.  L'apparenza tradisce, è lì per tradire. 

[continua... appena ho tempo]
d

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