lunedì, febbraio 08, 2010

8 febbraio 2010

È passato già un mese dal giorno in cui mia mamma ci ha lasciati. Non penso di aver voglia di scrivere di questo, anche se in alcuni momenti ho preso appunti. Non è detto che prima o poi non scriva qualcosa, ma adesso non ne ho nessuna voglia. Non ho voglia di dire cose che andrebbero spiegate e non ho neanche voglia di dire cose che alcuni capirebbero, perché tanto loro già le sanno.
Sono cambiate tante cose, io per primo. Ho dei ricordi bellissimi e bruttissimi; spesso sono sensazioni legate allo stesso evento, quindi mi è difficile smatassare, ma forse in futuro, chissà.
Intanto una cosa bella di questi giorni c'è: abbiamo iniziato a distruggere la casa di mio fratello(*). La cosa bella è tutta nel fatto che non avevo mai visto mia madre così felice come quando Simone ed Eva hanno comprato casa. E quindi acceso un mutuo :) era tanto che non avevamo un mutuo in casa (nella cerchia famigliare per capirsi). Anche meglio di un nipote: non sporca, non strilla e tiene attivi.


Quante gocce di rugiada intorno a me
cerco il sole, ma non c'è.
Dorme ancora la campagna, forse no,
è sveglia, mi guarda, non so.
Già l'odor di terra, odor di grano
sale adagio verso me,
e la vita nel mio petto batte piano,
respiro la nebbia, penso a te.
Quanto verde tutto intorno, e ancor più in là
sembra quasi un mare d'erba,
e leggero il mio pensiero vola e va
ho quasi paura che si perda...
Un cavallo tende il collo verso il prato
resta fermo come me.
Faccio un passo, lui mi vede, è già fuggito
respiro la nebbia, penso a te.
No, cosa sono adesso non lo so,
sono un uomo, un uomo in cerca di se stesso.
No, cosa sono adesso non lo so,
sono solo, solo il suono del mio passo.
e intanto il sole tra la nebbia filtra già
il giorno come sempre sarà.

PFM - "Impressioni di settembre" - Mogol, Pagani, Mussida

d

(*)distruggere = diciamo preparare per una rimessa a nuovo...